PAV – RELAZIONE DI GIORGIO BELLOTTI
Le mie impressioni su questa prova sono molto positive, l’organizzazione è stata molto curata anche nei minimi particolari, ma quello che particolarmente mi è piaciuto è stato l’entusiasmo di tanti appassionati che per la prima volta hanno partecipato a una prova riconosciuta dall’ENCI. Infatti lo scopo di questa PAV (articolo 55 del nuovo regolamento delle prove di lavoro) è proprio quello di far avvicinare alla cinofilia ufficiale il neofita. Devo dire con grande soddisfazione che gli iscritti erano circa 80, anche se ci sono state alcune assenze.
Ho potuto visionare un bel lotto di breton molto giovani. Alcuni, come ho relazionato sul campo e durante le premiazioni, hanno caratteristiche che, con un addestramento adeguato, potrebbero permettere la loro partecipazione a tutti i concorsi delle prove di caccia pratica. Ho potuto ammirare anche che la grande maggioranza di questi soggetti espleta correttamente la funzione della caccia con belle ferme espressive e sicure. Alcuni purtroppo, pur avendo spiccate qualità naturali, hanno mancato nel riporto.
Queste prove devono essere valorizzate il più possibile, e devono essere i delegati regionali o provinciali coloro che spronano i soci a partecipare, in quanto la forza della nostra razza è proprio nei cacciatori, e con il loro impegno possono sicuramente, anche con accoppiamenti “casalinghi” ma studiati con soggetti di qualità e di buona genealogia, riuscire ad ottenere soddisfacenti risultati e migliorare la razza.
Intelligenti e lungimiranti gli allevatori che hanno partecipato, cogliendo l’occasione di mostrare i loro ottimi cani: Colognensi’s, Rio Chiaro, Notte di San Lorenzo, Sterpareti.
PAV – RELAZIONE DI OMAR CANOVI
Domenica 3 novembre mi sono recato nella splendida Azienda Massari a Conselice su invito del CIEB a giudicare una batteria della PAV. La PAV, poco conosciuta dalla maggior parte dei cinofili, è una prova speciale di attitudine venatoria, dove si testa la venaticità dei soggetti esaminati, chiamati a cercare, fermare e riportare o recuperare il selvatico, sfoggiando le qualità naturali e di razza.
Questa bella e importante manifestazione è stata voluta dal CIEB anche per cercare di avvicinare il cacciatore puro, quello che difficilmente si avvicina alle prove ufficiali, in quanto ritiene di non avere un ausiliare all’altezza, oppure di non saperlo addestrare nella maniera corretta.
Molti hanno aderito all’iniziativa, facendo così in modo che le batterie fossero 3. Oltre alla verifica venatoria si è provveduto anche ad una verifica morfologica dei soggetti partecipanti, e questo compito è stato assegnato agli esperti giudici Pasqualetti, Nurra e Mari.
Riguardo alla mia batteria, devo dire che i soggetti da me visionati sono stati tutti all’altezza della situazione, dimostrando di poter servire bene le esigenze di un cacciatore e, come ho detto in relazione, se qualche lacuna specialmente nei riporti si è vista, essa è dovuta solo ed esclusivamente ad un mancato addestramento corretto e non di certo a mancate qualità naturali. Nel corso della prova, mi è capitato di vedere i turni di noti campioni che hanno dato ancor più risalto alla manifestazione, mettendosi in gioco alla pari con i “dilettanti”, e dimostrando grandissima sportività.
Infine voglio ringraziare, oltre al presidente Gianluca Pasqualetti, tutto il Consiglio del CIEB e in modo particolare Domenico Riverso e la signora del breton Valeria Merighi per avermi voluto in questa bellissima manifestazione che, come la Nazionale di Allevamento, si è rivelata un grande successo. Da parte mia, se sarà richiesta, ci sarà sempre la massima collaborazione perché l’aria che si respira in CASA BRETON ora è aria di AMICIZIA, COLLABORAZIONE, E TANTA TANTA VOGLIA DI FARE!
Come recitava la locandina della prova, nella PAV non si vince e non si perde, ma si lavora per il miglioramento della razza e il coinvolgimento di tutti gli appassionati di questa nobile razza.
PAV – RELAZIONE DI MARCO PIVA
Il giorno 3 novembre sono stato chiamato a giudicare assieme ai sig.ri Bellotti Giorgio e Canovi Omar la P.A.V. nella bella struttura dell’azienda Massari.
Fortemente voluta dal CIEB perché convinto che anche i breton dei cacciatori vadano visti e valutati , la manifestazione svolta nel simbolo dell’amicizia e della valutazione puramente tecnica ha riscosso un forte consenso e a fine giornata il bilancio è stato più che positivo.
Nella mia batteria più di venti cani al guinzaglio di cacciatori e di frequentatori della disciplina del “ S. Uberto “.
Con molto piacere ho potuto constatare che il 90% dei soggetti erano eccellenti riportatori e recuperatori e , oltre a essere soggetti validi dal punto di vista della caccia ,qualche soggetto poteva benissimo ben figurare nelle prove di altro livello.
Mentre guardavo i turni mi sono posto una domanda : perché tanti nostri soggetti titolati non sono riportatori come i breton che stavo valutando??
L’unica risposta che ho trovato è che tutti noi vogliamo avere tutto in fretta e non portiamo a caccia i nostri cani prima di pretendere la correttezza, ci piace dire : Il mio cane è diventato campione neanche a due anni!! Ma tutto questo ha un prezzo , il cane che non ha cacciato e che viene corretto precocemente non ha mai provato il piacere del riporto e quelle rare volte che gli viene imposto per avere il famigerato brevetto più che un divertimento gli diventa quasi una punizione.
Mi sono tornate in mente le prime prove che frequentavo dove tutti i cani classificati erano sottoposti alla verifica del riporto, allora erano altri tempi, le prove si facevano quasi tutte a caccia chiusa e i cani ANDAVANO A CACCIA!!!
Un plauso al Club che sta lavorando nella direzione giusta, sta lavorando per il breton e sicuramente in futuro raccoglierà i frutti delle cose importanti che ha fatto e che sicuramente farà.